alla fiera degli animali

14:36



Guardo dalla finestra.
Oltre quel vetro spaccato m'incanta la danza che le bandierine colorate fanno con il vento.
Mi ricordano che la festa di San Giuseppe è vicina.
Mi ricordano che la fiera è vicina.
Più che vicina: è già in città, anche se non ho ancora avuto modo di visitarla.

Mi tornano in mente tutte le passeggiate da bambina, quando, si sa, le cose si sentivano in modo più intenso.
Ricordo le passeggiate infinite ed i chilometri macinati (forse troppi per una bimba?) perché

la fiera si deve visitare tutta!

Ricordo che di anno in anno ho sempre voluto un animaletto. Forse fin da piccola avevo bisogno di qualcuno da accudire.
Il primo anno volevo un pesciolino rosso.
Poi una tartaruga.
Poi una paperella.

Si chiamava Martina ed era simpatico averla per casa con la sua camminata ondeggiante.
È morta il giorno di Pasqua, con gran dolore di noi bambini.
E di mia mamma, chiaramente.
L'amore di una mamma è grande, si sa.
E non solo per i figi. Questo, forse, si sa un po' meno.
Ho ancora impressa la scena di lei che lava i piatti e piange.
Aveva poco più dell'età che ho io ora.
Era solo una ragazza. Ma una grande donna, al tempo stesso.

L'anno dopo fu la volta del coniglietto.
Era così morbido e carino che non potevo non averlo.
Ma questa volta non venni accontentata.
E, ad oggi, credo che sia stato solo un bene.

Quelle lacrime le ho riviste solo per Lucky.
Lucky era un gattino.
E la fiera non c'entra niente.

Ma la sua è tutta un'altra storia.

You Might Also Like

0 commenti